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GIOVEDI’ 13 MARZO – prosa

Inizio spettacolo ore 21.00

uno spettacolo di e con Mario Perrotta

collaborazione alla regia Paola Roscioli

musiche Domenico Modugno

arrangiamenti ed ensemble Vanni Crociani, Massimo Marches

Giuseppe Franchellucci, Mario Perrotta

produzione Permar Compagnia Mario Perrotta

Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale

con il contributo di Regione Emilia Romagna

Comune di Medicina

in collaborazione con Teatro Ruggeri di Guastalla 

Teatro Asioli di Correggio, Duel

C’è stato un momento in cui il nostro paese – forse una gran parte di mondo – è apparso felice. Sono gli anni a cavallo del 1958, gli anni subito prima e subito dopo l’inizio del boom economico. La gente era – o sembrava – felice, carica di futuro negli occhi. Basta rivedere i film di quell’epoca, ascoltare le canzoni, ripercorrere i racconti di chi c’era. Anche i ceti meno abbienti sembravano felici. Se c’è un uomo che incarna tutto questo nel suo corpo, con la sua voce, con la spinta vitale che ha abitato ogni suo passo e rappresenta appieno quegli anni, questo è Domenico Modugno.
Un ragazzo che parte all’avventura e si ritrova, dopo pochi anni, a insegnare a tutto il mondo a “volare”: apre la bocca e trascina via con quell’urlo irrefrenabile ogni residuo fosco del dopoguerra. Con una sola canzone rende l’intero occidente felice di esistere. Eppure, lui sapeva di lavorare sull’effimero, sull’impalpabile ma, nonostante tutto, si ostinava a crederci: «Io voglio cantare la felicità. Anche se non esiste, mi voglio illudere che esista, devo credere che esista».