Lo chiamavano Jeeg Robot
1 Ottobre 2016 alle 21:0023:00
| €5,00In una Roma presa di mira da alcuni attentati, attribuiti dai mass media a vari movimenti estremisti, Enzo Ceccotti, un ladruncolo di Tor Bella Monaca, viene inseguito da due poliziotti per aver rubato un orologio; la fuga prosegue fino alle rive del Tevere sotto Ponte Sant’Angelo, dove Enzo, dopo essersi buttato nelle acque, entra a contatto con delle sostanze radioattive contenute in alcuni bidoni nascosti sotto il livello del fiume. Dopo una notte passata in preda alla febbre, il mattino dopo si sveglia come nulla fosse.
Uscito di casa va a parlare con Sergio, uno dei membri della banda criminale guidata da Fabio Cannizzaro, detto Zingaro, per vendergli l’orologio. Sergio decide di portarlo con sé per un altro lavoro: recuperare della cocaina portata a Roma da due fratelli extracomunitari che l’avevano ingerita. Arrivati a casa per prendere l’occorrente, Enzo incontra la figlia di Sergio, Alessia, una ragazza con evidenti problemi psichici ossessionata dall’anime Jeeg robot d’acciaio, il cui mondo confonde con quello reale. Condotti i due fratelli al nono piano di un palazzo in costruzione, uno muore per overdose, dovuta alla rottura di uno degli ovuli contenenti la cocaina nel suo stomaco, mentre l’altro si getta su Sergio, che ha la peggio e muore. Nello scontro, Enzo viene colpito da un proiettile sparato dal corriere della droga e cade giù dal palazzo, ma poco dopo si rialza senza problemi.