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MARTEDI’ 18 FEBBRAIO – prosa

Inizio spettacolo ore 21.00

di e con Elio Germano e Teho Teardo
liberamente tratto dal capolavoro di Pier Paolo Pasolini
una produzione Pierfrancesco Pisani per Infinito Teatro e Argot Produzioni
in coproduzione con Fondazione Teatro della Toscana
con il contributo di Regione Toscana

Elio Germano e Teho Teardo portano in scena Il sogno di una cosa di Pier Paolo Pasolini in una versione di
parole e musica.
Tre ragazzi friulani alla soglia dei vent’anni vivono la loro breve giovinezza affrontando il mondo: l’indigenza delle origini in campagna, l’emigrazione, le lotte politiche, fino all’integrazione nella società borghese del boom economico. Desiderano la felicità, la bella vita in un paese straniero, maturano una coscienza politica e sognano la rivoluzione, per poi piegarsi ai compromessi dell’età adulta. Fino a morire di lavoro.
Pasolini ci parla con le voci delle persone che dall’Italia del secondo dopoguerra, stremate dalla povertà, sono scappate attraversando illegalmente il confine per andare in Jugoslavia, attratte dal comunismo e con la speranza di trovare un lavoro dignitoso e cibo per tutti.
Vista oggi è una specie di rotta balcanica al contrario che attraversa il medesimo confine che attualmente i profughi in fuga percorrono per venire in Italia.
Forse lo abbiamo dimenticato, ma c’è stato un momento, non molto tempo fa, in cui eravamo noi a ricorrere ai passeur.

foto di copertina Fabrizio Cestari

foto di Daniele Casalboni