JOKER – V.M. 14 – DA VENERDI’ 4 A LUNEDI’ 14 OTTOBRE
6 Ottobre 2019 alle 16:3018:30
DA VENERDI’ 4 A LUNEDI’ 14 OTTOBRE
VIETATO AI MINORI DI 14 ANNI
SARA’ NECESSARIO ESIBIRE UN DOCUMENTO CHE ATTESTI L’ETA’ AL MOMENTO DELL’ACQUISTO DEL BIGLIETTO
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Venerdì 4: ore 21.00
Sabato 5: ore 20.00 e 22.30
Domenica 6: ore 16.30, 18.45 e 21.00
Lunedì 7: ore 21.00
Venerdì 11: ore 21.00 PROIEZIONE IN INGLESE CON SOTTOTITOLI IN ITALIANO
Sabato 12: ore 20.00 e 22.30
Domenica 13: ore 18.45 e 21.00
Lunedì 14: ore 21.00
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Durata: 118′
Genere: AZIONE, POLIZIESCO, AVVENTURA
Regia: Todd Phillips
Attori: Joaquin Phoenix – Arthur Fleck/Joker, Robert De Niro – Murray Franklin, Zazie Beetz – Sophie Dumond, Frances Conroy – Penny Fleck, Brett Cullen – Thomas Wayne, Glenn Fleshler – Randall, Bill Camp – Detective Garrity, Shea Whigham – Detective Burke
TRAMA:
Incentrato sulla figura dell’iconico villain, il film è uno stand-alone originale, diverso da qualsiasi altro film tratto dai comics apparso sul grande schermo fino ad ora. L’esplorazione su Arthur Fleck, un uomo profondamente turbato e ignorato dalla società, non è soltanto uno studio crudo e affascinante del personaggio, ma una storia più ampia che si prefigge di lasciare un insegnamento, un monito.
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RECENSIONE
di Federico Pontiggia
Il Joker che (non) ti aspetti. Quello che da stand-alone – il primo per il personaggio dei fumetti DC Comics – può permettersi il lusso di fare di testa propria, Todd Phillips alla regia, Scott Silver in scrittura, e trovare un altro mondo possibile, un altro modo probabile di dischiudere il sorriso, e Ridi pagliaccio. La madre gli diceva che “ha uno scopo: portare risate e gioia nel mondo” e Arthur Fleck ci crede, a modo e mondo suo. Il soggetto è “fuori tutto”, come il cartello che piroetta fuori da un negozio e che gli verrà spaccato in faccia.
Disadattato, schizzato, bullizzato ed emarginati, Arthur non vive, sopravvive, sopra tutto a se stesso, ma anche la madre non scherza: teledipendente, querula, consunta. E non basta: pretende il padre di Arthur sia Thomas Wayne, il magnate di Gotham, e chissà se lo è davvero.
Lavora come clown, Arthur, con altri freaks per destino prima che professione: si esibisce, anche per i bambini, e forse portarsi appresso la pistola all’ospedale pediatrico non è il massimo. Licenziato, si butta nello spettacolo, agogna raggiungere il suo mito, Murray Franklin, un conduttore televisivo che gli accende un altro lume della sragione: the show must go on, e quello di Arthur battezzato per sfottò Joker si fa involontariamente catalizzatore dell’insofferrenza popolare, per una città invasa dai ratti, sovrappopolata dall’immondizia, sperequata tra chi, Wayne e sodali, ha tutto, e chi niente, Arthur, nemmeno la possibilità di continuare a essere curato.
La sanità mentale non abita qui, e Joker non farà prigionieri: l’umiliato e l’offeso è l’alfiere imprevisto e improbabile della riscossa popolare, della rivincita degli ultimi sui primi, della guerriglia e del saccheggio urbano, e le maschere di una nuova (V per) vendetta avranno i suoi tratti, la sua bocca ferita e gli occhi che piangono stupor mundi e horror vacui.
Non ci sarebbe Joker, film e personaggio, senza Joaquin Phoenix, che come Jack Nicholson e Heath Ledger (non Jared Leto) si fa trovare pronto al ruolo, di più, al voltaggio esistenziale del villain: prova totale e totalizzante, balla, ride, s’intorcina, dà e prende, aria, emozioni, precipizio e fatalità.
Un one freak show che passa per farmaci e non farmaci, paura e delirio senza colpo ferire e, per allucinazione e realtà, senza immagine cambiare, ed è un problema: alla regia Todd Phillips si porta più che dignitosamente, ma non ha mai la capacità di svoltare, di sparigliare, di sorprendere. Il film è soggiogato dal suo dittatoriale protagonista, spesso si fa trasportare anziché prenderlo in carico: ripete, si ripete, itera, trovando un percorso psicologico non pienamente espresso, un ancoraggio alla storia di Joker per come lo conosciamo – alla voce, perle… – non pienamente compreso.
Però, Phoenix può tutto o quasi, anche prendere il testimone da Robert De Niro (Murray Franklin) e farsi re per una notte, prendere il calco dal serial killer di fine Anni Settanta Killer Clown e farsi mostro con licenza di uccidere. I colori sono saturi, il dolore e la sopportazione pure: s’alza il vento bisogna tentar di sopravviversi.
NOTE
– LEONE D’ORO, PREMIO FANHEART3 | GRAFFETTA D’ORO, PREMIO SOUNDTRACK STARS | FREE EVENT E SINDACATO NAZIONALE GIORNALISTI CINEMATOGRAFICI ITALIANI PER LA MIGLIORE COLONNA SONORA ALLA 76. MOSTRA INTERNAZIONALE D’ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (2019)
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