LA LA LAND – DA VENERDI’ 14 A LUNEDI’ 17 APRILE
15 Aprile 2017 alle 20:1522:30
DA VENERDI’ 14 A LUNEDI’ 17 APRILE
–
Venerdì: ore 21.00
Sabato: ore 20.15 e 22.30
Domenica: ore 21.00
Lunedì: ore 21.00
–
Durata: 127′
Genere: COMMEDIA, DRAMMATICO, MUSICALE
Regia: Damien Chazelle
Attori: Ryan Gosling, Emma Stone, John Legend, J.K. Simmons, Finn Wittrock
–
TRAMA:
L’intensa e burrascosa storia d’amore tra un’attrice e un musicista che si sono appena trasferiti a Los Angeles in cerca di fortuna. Mia è un’aspirante attrice che, tra un provino e l’altro, serve cappuccini alle star del cinema. Sebastian è un musicista jazz che sbarca il lunario suonando nei piano bar. Dopo alcuni incontri casuali, fra Mia e Sebastian esplode una travolgente passione nutrita dalla condivisione di aspirazioni comuni, da sogni intrecciati e da una complicità fatta di incoraggiamento e sostegno reciproco. Ma quando iniziano ad arrivare i primi successi, i due si dovranno confrontare con delle scelte che metteranno in discussione il loro rapporto. La minaccia più grande sarà rappresentata proprio dai sogni che condividono e dalle loro ambizioni professionali.
–
RECENSIONI:
“Occhi puntati su Chazelle (…) che con questo musical ambientato nella Los Angeles di oggi (…) reinventa uno dei generi classici più difficili da maneggiare. Con una grazia e un’inventiva che cancellano le piccole falle di una sceneggiatura scandita dal passare delle stagioni e dedicata ai due eterni sogni di ogni musical. L’amore e il successo, che non sempre vanno di pari passo ma a volte sì, almeno per un po’. (…) lo schermo si allarga fin dalla prima scena in un gigantesco cinemascope per accogliere le invenzioni di un film che manderà in estasi gli appassionati e chiunque ne abbia abbastanza del cinismo oggi obbligatorio. (…) Chazelle non bara, non moltiplica le inquadrature, non gioca di montaggio, ma punta tutto sulla bravura dei due protagonisti (la Stone è come sempre una meraviglia), sottolineata anche da arditi giochi di luce in diretta. Poi sostiene il loro amore per lo spettacolo con una serie di citazioni sempre molto pertinenti che sottolineano il tema centrale del film.”
(Fabio Ferzetti, ‘Il Messaggero’, 1 settembre 2016)
–
“Basta la prima sequenza (…) a far sì che il fan più esigente del musical si ritrovi subito a casa propria. E si emozioni. Perché negli ultimi vent’anni anche i film musicali di enorme successo (‘Moulin Rouge!’, ‘Mamma mia!’) gli raccontavano, in fondo, che il suo genere favorito non c’era più. Con ‘La La Land’, invece, un cineasta appena trentenne e alla terza regia, Damien Chazelle, lo fa risorgere in tutto il suo splendore; e senza cadere nella trappola dell’omaggio nostalgico o del calco semantico, ma riproducendo le atmosfere, i colori, lo stile musicale e coreografico dei grandi classici. Come ogni musical che si rispetti, anche quello di Chazelle racconta una storia d’amore incastonata in una ‘success story’: anzi in due. (…) Certo, sono passati molti anni dai capolavori di Stanley Donen e Vincente Minnelli. Quindi non solo la storia è ambientata ai nostri giorni (una scena d’amore, ai tempi, non poteva essere interrotta da un telefonino ), ma anche la retorica del sogno da realizzare s’incrina, il successo ha un prezzo e, se mai arriva, si paga con la rinuncia ai desideri più veri. Quel che resta, però, è l’incanto di un mondo sospeso tra il reale e l’onirico, dove l’azione può essere interrotta da un momento all’altro, con la massima naturalezza, da un ‘numero’ di danza e di canto. Chi ricorda l’età d’oro di Hollywood riconoscerà anche le figure narrative proprie del musical classico: come le ‘sequenze a episodi’ che, a intervalli, riassumono le fasi della vita dei due protagonisti. E sono perfettamente in tono con la grande tradizione del genere lo score di Justin Hurwitz, le coreografie di Mandy Moore, la fotografia dalle lunghe inquadrature calcolatissime di Linus Sandgren, il montaggio di Tom Cross. (…) il film di Chazelle (…) sarà citato soprattutto (come divismo impone) per le interpretazioni di Emma Stone e Ryan Gosling. Che vanno benissimo, ma proprio perché Chazelle non ha cercato di trasformarli in ciò che non sono – un nuovo Gene Kelly o una rediviva Cyd Charisse – lasciando ‘respirare’ i loro personaggi, che appaiono credibili e sanno conquistarsi l’empatia dello spettatore. (…).”
(Roberto Nepoti, ‘La Repubblica’, 26 gennaio 2017)
–