La pazza della porta accanto
7 Febbraio 2017 alle 21:00
di Claudio Fava
con Anna Foglietta, Angelo Tosto, Alessandra Costanzo, Sabrina Knaflitz, Liborio Natali, Olga Rossi, Cecilia Di Giuli, Stefania Ugomari Di Blas, Giorgia Boscarino, Gaia Lo Vecchio
regia Alessandro Gassmann
Produzione Teatro Stabile di Catania – Teatro Stabile dell’Umbria
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Questa pièce non è il girone dei matti: è l’incontro imprevisto, irriproducibile, tra la follia e la poesia. Alda Merini entrò per la prima volta in manicomio nel 1965, a trentaquattro anni. Lasciandosi alle spalle due figli, un marito e alcune raccolte di poesie che l’avevano già indicata come una delle voci più creative di quegli anni. In manicomio Alda resterà, a periodi alterni, per quasi vent’anni. Di quel tempo interminabile restano migliaia di versi, brevissimi, lucidi, sprezzanti, innamorati. Resta la memoria livida di cosa fosse il destino dei matti nell’Italia dei manicomi: la chimica usata in dosi massicce per ottundere le menti, le iniezioni di leptozina e di doprel fino a farti perdere definitivamente il senno, il rito settimanale dell’elettroshock, l’umanità pietosa di qualche medico, il cinismo inossidabile di tutti gli altri. Ma Alda non si rassegna. Sulle cose che accadono e che le accadono trattiene uno sguardo avido, curioso, impietoso. La sua forza è la poesia: o meglio, la congiunzione tra follia e poesia che in lei si fa carne, vita, parola, fuga. E che le procura, come un’ombra di adolescenza che ritorna, perfino il silenzioso innamoramento per un matto come lei, Pierre, un uomo semplice, ignaro, puro. Finché un giorno aprono i cancelli del manicomio…
(Claudio Fava)