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VENERDI’ 7 MARZO

Inizio spettacolo ore 10.00

ispirato all’omonimo romanzo di Katherine Rundell

regia di Marco Ferro
adattamento teatrale Marco Ferro e Valeria Sacco
con Valeria Barreca e Tiziano Ferrari
scene e sagome Nicoletta Garioni
musiche di Paolo Codognola
disegno luci di Anna Adorno
costruzione sagome e scene Nicoletta Garioni, Federica Ferrari, Gabriele Genova, Erilù Ghidotti e Giovanni Mutti
costumi di Erilù Ghidotti
luci e fonica di Rossella Corna 

età consigliata: dai 6 ai 10 anni – Scuola Primaria

durata: 50 minuti

tecnica: teatro d’ombre e d’attore

I liberalupi sono quasi impossibili da scoprire. Visti da fuori sembrano più o meno persone normali. Certo, ci sono degli indizi: è assai facile che manchi loro un pezzo di dito, il lobo di un orecchio, una o due dita dei piedi. Perché un liberalupi è il contrario di un domatore: accoglie un lupo cresciuto in cattività e gli insegna a vivere di nuovo tra i boschi, a ululare, ad ascoltare il richiamo della foresta. Feo è una bambina di undici anni ed è una di loro, proprio come la sua mamma, e da sempre vive tra boschi perennemente bianchi di neve, avvolta nel profumo di legna e di pelliccia. Non tutti però amano i lupi, e ancor meno chi li aiuta a tornare selvaggi. E così, quando la mamma viene incarcerata ingiustamente, Feo non ci sta, e corre a salvarla.
La ragazza dei lupi è uno spettacolo ispirato all’omonimo romanzo di Katherine Rundell, vincitore del Premio Hans Christian Andersen nel 2017.
In scena un’attrice e un attore ci conducono in una Russia dall’atmosfera incantata dove, tra boschi innevati e lande ghiacciate, Feo e sua madre raccolgono e curano i lupi abbandonati, rieducandoli al coraggio, alla caccia e alla lotta. Questa è la loro vita, finché un giorno l’equilibrio si spezza e tutto il mondo di Feo sembra crollare.
Non le resta che fuggire, ma per fortuna non è sola, con lei ci sono i suoi lupi: Bianca, Nero e Grigia, i tre animali che la bambina ha salvato e rieducato alla vita selvaggia. A comporre il gruppo si aggiunge Ilya, poco più di un ragazzino, che non esita a gettare la divisa militare per mettersi al loro fianco. Inizia così un lungo viaggio che ha il sapore di una sfida e che – grazie alla magia del teatro d’ombre- ci permette di spaziare tra boschi fitti di abeti e paesaggi innevati, sferzati dalla tormenta.

Un’avventura di largo respiro che ci parla di coraggio, di amicizia, di fiducia, di ragazzi e bambini che osano sfidare l’autorità per provare a cambiare le cose, rieducandosi così alla libertà, proprio come i lupi. Imparare ad ascoltare la natura, a conoscerla e a rispettarla è il filo rosso che attraversa l’intero spettacolo. La natura che ospita i giovani protagonisti nel corso del loro viaggio, tra ruderi di pietre e misteriosi varchi aperti tra i roveti. La natura ispida e selvaggia del regno animale, incarnata dai tre lupi che li accompagnano. E infine la natura come scoperta di sé, come incontro con la propria parte più intima e profonda. Ed è quel che accade ai nostri coraggiosi protagonisti che – proprio perché bambini – “sono le creature più forti del pianeta”.