LIBERE, DISOBBEDIENTI, INNAMORATE
22 Novembre 2017 alle 21:0023:00
Mercoledì 22 novembre alle 21.00
Giornata mondiale per eliminazione della violenza sulle donne 25.11
Rinfresco a cura della Commissione Pari Opportunità del Comune di Pavullo.
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Durata: 96′
Regia: Maysaloun Hamoud
Attrici: Mouna Hawa, Sana Jammelieh, Shaden Kanboura
Genere: DRAMMATICO
ISRAELE
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TRAMA
Cosa fanno tre ragazze arabe a Tel Aviv? Fanno quello che farebbero tutte le ragazze del mondo: cercano di costruire il perimetro dentro cui affermare la propria identità. Amano, ridono, piangono, inseguono desideri, s’inciampano, si rialzano. Amano e ridono ancora, magari bevendo, fumando canne e ballando, in attesa dell’alba. Tre amiche divise dalle pulsioni e rese gemelle dalla necessità di essere forti. Più forti di chi le tradisce, più forti di chi le giudica, più forti di chi le umilia
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CRITICA
“Se il luogo fosse in Italia o in Francia, la regista e gli interpreti italiani o francesi, il film sarebbe una piacevole commedia come tante. Ma ‘In Between’ (…) si svolge a Tel Aviv, nella comunità arabo israeliana, quasi ventimila persone su più di un milione di abitanti: ambiente borghese di origine palestinese e di religione musulmana (ma anche arabo cristiana e drusa), tra laicità e tradizione. Forse per molti di noi Islam vuole dire donne chiuse nella hiyab o sepolte nel burka, migranti da respingere, vittime di Boko Haram, muri per isolare la Palestina, e soprattutto terrorismo ovunque. Per questo, oltre che per la grazia della sue interpreti e la bellezza dei suoi giovani maschi (breve barba nera molto di moda anche da noi, occhi azzurri), questo film è molto interessante, rivelandoci un mondo sconosciuto, almeno a me ma credo anche a molti, che non è tanto diverso da quello di ‘Sex and the City’, ambientato a New York (…).” (Natalia Aspesi, ‘La Repubblica’, 27 marzo 2017)
“Di «Libere, disobbedienti, innamorate» (…) è stato detto che è il «Sex and the City arabo», ma la definizione è riduttiva e semplicistica, perché il film è molto di più. Non solo per il coraggio con cui è stato realizzato e per l’importanza del ritratto che offre. Ma anche per la capacità di mettere in scena tipi femminili diversi dai soliti modelli, caratteri potenti e facce indimenticabili. Come quella di Leila, incorniciata da una magnifica chioma Ieonina che, già da sola, è una dichiarazione di forza e di guerra. Il percorso è lungo, ma, diventando amiche, le tre protagoniste sono già a buon punto.” (Fulvia Caprara, ‘La Stampa’, 6 aprile 2017)