TROPPO CATTIVI – SABATO 30 APRILE E DOMENICA 1 MAGGIO
30 Aprile 2022 alle 16:3018:30
Sono astuti, spavaldi, intelligenti, sono anche cattivi, ma “molto bravi ad esserlo”. Sono Mr Wolf, il George Clooney della banda, Mr Snake, il più perfido, Shark, genio del travestimento, Piranha, tutto denti e gonfi muscoli, e Miss Tarantula, per gli amici Webs, hacker di piccole dimensioni e grande cervello. Tutto quello che chiedono è continuare a rubare e a farla franca, per scappare su un’auto da corsa e godersi le loro facce al telegiornale, seduti comodamente sul divano del loro covo segreto. Ma l’arrivo della governatrice Foxington cambia tutto. Questa volta, se i Toppo Cattivi vogliono sfuggire alla cattura non hanno altra possibilità che fingersi troppi buoni, per vincere il Premio del Buon Samaritano e rubare finalmente l’agognato Delfino d’oro.
L’ultimo divertimento di casa Dreamworks è un Ocean’s Eleven con un brat pack di cattivi leggendari, personaggi abituati a fare paura alle folle con la loro semplice apparizione, capitanati dal più affascinante e storicamente accreditato dei villain delle favole: il lupo.
La sceneggiatura di Etan Cohen e Hilary Winston, tratta da una fortunatissima serie di grafic novel per ragazzi a firma di Aaron Blabey (lo stesso di “Thelma the unicorn”), immagina il peloso nemico dei porcellini attraversare una crisi esistenziale inattesa, nel momento in cui si trova costretto ad un’imprevista buona azione: la coda prende allora a scondinzolare fuori controllo e qualcosa nella sua fiera identità di antagonista va in pezzi internamente. Da amante dell’avventura qual è, si domanda in cuor suo cosa vorrebbe dire non esser più temuto ed essere invece applaudito; in una parola: accettato. Troppo Cattivi non è certo il primo film, d’animazione o meno, a dirci che l’apparenza spesso inganna, ma lo fa con una fedeltà al genere di riferimento, il gangster movie, che compensa sul fronte dello stile quello che manca in materia di originalità del racconto. In fondo, il film strizza l’occhio alla svolta esistenzialista che hanno preso i grandi cinecomics, con la recente riscrittura dei cattivi come vittime di una società ingrassata dai pregiudizi; antieroi costretti a corazzarsi contro la facilità con cui i cosiddetti cittadini normali li stigmatizzano, perché socialmente differenti o veri e propri freak. Mescolando animali e esseri umani, Troppo Cattivi serve il genere confermando, con leggerezza e simpatia, che la grande città è ancora e sempre una giungla (d’asfalto), dove il dramma umano è ignorato, l’amicizia maschile è il sentimento più forte di tutti, e non c’è spazio per figure femminili che non abbiano il carisma di un’affascinante dark lady. Al suo debutto nel lungometraggio, Pierre Perifel, porta a casa un risultato divertente e movimentato, non particolarmente stratificato in termini narrativi, ma impeccabile dal punto di vista dell’azione e ben fatto sotto il profilo della caratterizzazione visiva dei personaggi.